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In MindfulNest ce lo sentiamo dire spesso: “Vorrei aumentare le mie performance”. E ogni volta ci viene da rispondere: “Perfetto. Cominciamo dal rallentare.”

Sì, hai letto bene. Perché la performance non è un bottone da premere, né una leva da tirare più forte. È piuttosto il risultato di un sistema che funziona. E se quel sistema è sotto stress cronico, può anche andare avanti per un po', ma poi... boom. Crolla. Magari in silenzio, ma crolla. È un po' come voler correre una maratona con le scarpe slacciate: puoi anche partire bene, ma il rischio di inciampare è garantito.


La qualità della mente fa la differenza

Quante volte vi è capitato di avere tutte le competenze, il team giusto, il budget approvato, eppure... qualcosa non gira? Dubbi, pressioni, mail alle 23.47, call alle 8.00 e la testa che corre in 17 direzioni diverse. Il punto è proprio questo: non è solo questione di sapere cosa fare, ma di riuscire a esserci mentalmente mentre lo si fa. Pensate alla mente come a una torcia. Se è instabile, illumina a caso. Ma quando è centrata, mette a fuoco il punto esatto. La differenza tra un progetto che funziona e uno che si inceppa sta spesso lì: nella qualità dell'attenzione, non nella quantità di ore.

Altro che mindset vincente: senza gestione dello stress, è solo teatro.


La corsa alla performance: grande entusiasmo, zero freni

Nel business si corre. Sempre. E spesso si applaude chi regge più a lungo. Ma senza strumenti per gestire lo stress, è solo una gara a chi si schianta più tardi. Aumentare il ritmo senza stabilità mentale è come costruire un grattacielo su un tappeto elastico. Emozionante, ma forse non proprio lungimirante.

Stress non gestito = decisioni peggiori, relazioni più tese, creatività sotto zero. E il paradosso è che, proprio quando ci serve dare il meglio, il nostro sistema va in tilt.


La trappola dell’automotivazione da slogan

"Credi in te stesso! Sei il numero uno! Ce la farai!". Stupendo... peccato che non funzioni. Il nostro cervello è furbo, fatica a credere alle bugie - anche se sono ben impacchettate. Se dentro di noi non ci crediamo, qualcosa inizia a stridere e quelle frasi diventano fastidiosi cori da stadio nel silenzio della notte generando solo più frustrazione. Immaginate: siete su una barca, arriva un'onda. Ripetersi "non c'è nessuna onda" non è proprio un piano geniale. Meglio dire: "C'è un'onda. Come mi preparo?". La Mindfulness fa esattamente questo. Ti riporta alla realtà. Ma non per sbattertela in faccia: per darti gli strumenti per attraversarla.


"La mente come un'ampolla": semplice, ma non banale

Ci piace usare questa immagine. La mente è come un’ampolla piena d’acqua e sabbia. Quando la scuoti (leggi: stress, overthinking, multitasking), l’acqua si intorbidisce. Non vedi più niente. Ma se lasci l’ampolla ferma, la sabbia si deposita. L’acqua torna limpida. E finalmente hai chiarezza.

Mindfulness è questo. Non è fermare i pensieri. È non agitarli. Lasciarli posare. È ritrovare visione.


Prima la stabilità. Poi la performance.

Quindi, prima di chiederti come aumentare la produttività del team o portare la tua azienda a "livello 1000", fatti un’altra domanda: le persone (tu compreso) hanno gli strumenti per reggere la pressione senza spezzarsi?

La Mindfulness non è una moda zen. È una tecnologia mentale. Una competenza soft con impatto hard. E nel mondo del lavoro di oggi è tutto tranne che un lusso facoltativo.

D'altra parte, la vera forza non è correre di più. È saper rallentare al momento giusto. E ripartire, centrati.


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Se sei un imprenditore o un HR e vuoi capire come portare queste pratiche nella tua azienda, scrivici a info@mindfulnest.it o chiamaci al 379-17.111.17. Niente funghi magici o mantra esotici: in MindfulNest offriamo esclusivamente strumenti pratici ed efficaci per menti che devono funzionare anche sotto pressione.

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